CCNL Funzioni Centrali: siglata l’ipotesi di sequenza contrattuale

Campo di applicazione, ordinamento professionale, malattia ed incrementi del Fondo risorse decentrate i punti focali dell’ipotesi

In data 17 gennaio 2024, dopo l’incontro tenutosi tra Aran, OO.SS. e Confederazioni sindacali rappresentative del settore Funzioni Centrali, è stata siglata l’ipotesi della sequenza contrattuale ad integrazione del CCNL comparto Funzioni Centrali 9 maggio 2022.
Le novità previste dall’ipotesi concernono l’ambito di applicazione, l’oggetto e gli effetti; l’ordinamento professionale; l’istituto della malattia ed infine gli incrementi del Fondo risorse decentrate per il personale assunto a tempo indeterminato nelle sedi estere.
Per quanto concerne l’ambito applicativo del contratto, le disposizioni in essere si applicano al personale dipendente di nazionalità italiana assunto con contratto a tempo indeterminato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale nelle sedi diplomatiche e consolari, nonché negli istituti italiani di cultura all’estero, con decorrenza degli effetti dal giorno successivo a quello di stipula salvo ciò che viene diversamente esposto. E’ stato inoltre specificato che, la sottoscrizione dell’ipotesi in questione, non determina effetti sull’individuazione dei soggetti che esercitano le relazioni sindacali nelle sedi lavorative.
Relativamente al personale a cui è riferita la disciplina contrattuale, per l’ordinamento professionale continua ad applicarsi quanto predisposto dall’accordo del 12 aprile 2001.
Circa la malattia invece, l’ipotesi prevede la corresponsione al personale dell’intera retribuzione per i primi 120 giorni di assenza.
Da ultimo, per quel che riguarda il Fondo risorse decentrate dedicato ai lavoratori assunti a tempo indeterminato nelle sedi estere, questo viene incrementato in luogo dei benefici economici corrisposti solamente al personale dei ministeri e non ai primi, come riportato di seguito:
209,00 euro per l’anno 2019;
423,00 euro per l’anno 2020;
1.005,00 euro a decorrere dal 1° gennaio 2021.