CIPL Pesca Cooperative Costiera Ravvicinata Calabria: sottoscritto il nuovo contratto

Tra le novità prevista una maggiore valorizzazione delle relazioni sindacali, della previdenza complementare e della formazione, un aumento dei permessi straordinari e un premio di produttività pari a 250,00 euro 

Il 17 gennaio 2024 è stato sottoscritto da Agci-Agrital Calabria, Confcooperative-Federcoopesca Calabria, Legacoop-Agroalimentare e Pesca Calabria e Fai-Cisl Calabria, Fla-Cgil Calabria, Uila-Pesca Calabria il CIPL applicabile agli imbarcati su natanti di cooperative di pesca per la regione Calabria.
Il contratto decorre dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2027.
Viene, innanzitutto, previsto che, al fine di promuovere un ulteriore sviluppo dei rapporti tra le associazioni cooperative e le organizzazioni sindacali, vengano rafforzati il valore della concertazione e delle relazioni sindacali prevedendo un percorso di confronto permanente sui seguenti argomenti:
– programmazione del Feampa e del Psr Calabria, in tema di interventi nel settore pesca riguardanti le cooperative di pesca;
– monitorare le condizioni di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro per superare eventuali criticità;
– affrontare criticità e opportunità del settore verificando I’ andamento occupazionale e produttivo;
– monitorare le tipologie degli infortuni anche in rapporto alle mansioni svolte dai lavoratori;
– salvaguardare le tipologie di pesca artigianale calabrese e le tradizioni delle marinerie;
– valorizzare il patrimonio gastronomico derivante dalla pesca.
E’ istituito anche un premio di produttività, su base annuale in corrispondenza dell’ultimo cedolino paga, alla chiusura di ogni esercizio purché non in perdita, di importo pari a 250,00 euro.
Vengono promossi momenti di formazione, attraverso il Fondo Fon.Cop, quale strumento riconosciuto  dal CCNL di settore.
Previsti ulteriori 3 giorni di permessi non retribuiti annui da richiedere almeno 3 giorni prima. 
Infine, viene fornita assistenza ai lavoratori sui temi riguardanti I’accesso al fondo di previdenza complementare “Previdenza Cooperativa”.

EBCT Toscana: al via le domande per il contributo alluvione

Erogato l’importo di 5.000,00 euro a sostegno delle aziende colpite dall’alluvione del 2023

L’Ente Bilaterale del Commercio e del Turismo della regione Toscana comunica che, per le imprese sue aderenti ed in regola con i versamenti, colpite dall’alluvione del 2 novembre 2023, possono presentare dal 16 gennaio 2024 al 31 maggio 2024 fruendo della relativa modulistica, le richieste di sostegno secondo quanto enunciato nel bando straordinario.
La domanda può esser avanzata per un massimo di 5.000,00 euro per le spese elencate di seguito:
– spese relative a perizia di agibilità;
– spese relative alla messa in sicurezza dei locali aziendali;
– spese per il ripristino e la sostituzione delle attrezzature, beni mobili strumentali aziendali danneggiati;
– spese sostenute per il ripristino di locali o veicoli aziendali;
– ogni spesa documentata e conseguente ai danni diretti o indiretti provocati da quanto accaduto.
Il contributo di cui sopra viene corrisposto a copertura del danno subito se non coperto da altri rimborsi, ed altresì non può esser maggiore del 60% del danno subito. Non viene inoltre rimborsata l’Iva presente in fattura e compresa nella medesima.
Circa la documentazione delle spese ossia le fatture emesse, queste devono essere quietanzate ed intestate all’azienda richiedente evidenziandone altresì l’oggetto della spesa sostenuta.
Alla richiesta dei sostegni, deve esser poi allegata la documentazione relativa all’ubicazione delle sedi aziendali nella zona colpita dall’evento, nonché la certificazione, la documentazione ed ogni atto rilasciato da un Ente o Istituzione Pubblica che attesti il danno subito.
Le spese ritenute non ammissibili sono quelle fatturate all’azienda da qualunque soggetto che fa parte degli organi della società, ed altresì dal coniuge o da persona appartenente al nucleo familiare anche conviventi di fatto, ed ancora da imprese a quest’ultimo riconducibili o dai professionisti legati all’impresa per qualsiasi titolo giuridico o di fatto.
Tutte le domande vengono registrate cronologicamente dall’Ente e corrisposte dopo aver verificato i requisiti e fino ad esaurimento del limite massimo di spesa previsto. EBCT si riserva inoltre di verificare i documenti originali delle spese di ciascuna pratica per il lasso di tempo corrispondente a 12 mesi dal giorno in cui viene presentata la richiesta.
Da ultimo l’Ente comunica che, i dati aziendali necessari per l’espletamento di tale procedura, sono stati trattati secondo il Regolamento Europeo n. 2016/679 (GDPR) ed il D.Lgs. n. 101/2018.

Riduzione contributiva nel settore dell’edilizia, le indicazioni operative

Riepilogata la normativa che regola la materia e fornite le istruzioni per l’ammissione al regime agevolato (INPS, circolare 17 gennaio 2024, n. 13).

L’INPS ha fornito indicazioni operative per il godimento della riduzione contributiva nel settore dell’edilizia, nella misura dell’11,50%, alla luce del decreto del 13 dicembre 2023 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, che ha confermato, per il 2023, la riduzione contributiva prevista dall’articolo 29 del D.L. n. 244/1995, e successive modificazioni, per gli operai a tempo pieno del settore edile. 

In sostanza, per i periodi di paga da gennaio 2023 a dicembre 2023, hanno diritto all’agevolazione contributiva i datori di lavoro classificati nel settore industria con i codici statistici contributivi da 11301 a 11305 e nel settore artigianato con i codici statistici contributivi da 41301 a 41305, nonché caratterizzati dai codici Ateco2007 da 412000 a 439909.

Come detto, il beneficio consiste in una riduzione sui contributi dovuti, nella misura dell’11,50%, per le assicurazioni sociali diverse da quella pensionistica e si applica ai soli operai occupati per 40 ore a settimana. Non spetta, quindi, per i lavoratori a tempo parziale.

Al riguardo, l’INPS ricorda che la base di calcolo della suddetta agevolazione deve essere ridotta in forza delle disposizioni di cui all’articolo 120, commi 1 e 2 della Legge n. 388/2000, e all’articolo 1, commi 361 e 362 della legge n. 266/2005; la base di calcolo deve essere anche determinata al netto delle misure compensative eventualmente spettanti.

Inoltre, l’agevolazione non trova applicazione sul contributo, pari allo 0,30% della retribuzione imponibile, previsto dall’articolo 25, quarto comma della Legge n. 845/1978, destinabile al finanziamento dei fondi interprofessionali per la formazione continua.

Invio e gestione delle istanze e compilazione del flusso Uniemens

Le istanze finalizzate all’applicazione della riduzione contributiva relativamente al 2023 dovranno essere inviate esclusivamente, in via telematica, avvalendosi del modulo “Rid-Edil” – disponibile all’interno del Cassetto previdenziale del contribuente sul sito internet dell’INPS  – nella sezione “Comunicazioni on-line”, funzionalità “Invio nuova comunicazione”.

Le domande presentate sono sottoposte a controllo automatizzato da parte dei sistemi informativi centrali dell’Istituto circa la compatibilità dell’inquadramento aziendale con la suddetta riduzione e sono definite entro il giorno successivo all’invio. In caso di definizione delle istanze con esito positivo, al fine di consentire il godimento del beneficio, viene attribuito alla posizione contributiva interessata il codice di autorizzazione “7N”, per il periodo da gennaio 2024 ad aprile 2024. L’esito sarà visualizzabile all’interno del Cassetto previdenziale del contribuente. In ogni caso lo sgravio si riferisce al periodo che va da gennaio 2023 a dicembre 2023.

I datori di lavoro autorizzati alla fruizione possono esporre lo sgravio nel flusso Uniemens con le seguenti modalità.

Per il recupero degli arretrati relativi all’anno 2023 deve essere utilizzato il codice causale L207, nell’elemento <AltrePartiteACredito> di <DenunciaAziendale>.

Nei casi di matricole sospese o cessate, il datore di lavoro interessato a recuperare lo sgravio per i mesi antecedenti la sospensione o la cessazione deve inoltrare l’istanza avvalendosi della funzionalità “Contatti” del Cassetto previdenziale del contribuente, allegando una dichiarazione conforme al fac-simile allegato alla circolare in commento (Allegato n. 2); la struttura INPS territorialmente competente, verificata la spettanza del beneficio, attribuisce il codice di autorizzazione “7N” all’ultimo mese in cui la matricola era attiva.

I datori di lavoro autorizzati alla riduzione contributiva secondo la modalità sopra descritta, ai fini della fruizione del beneficio spettante, devono avvalersi della procedura delle regolarizzazioni contributive (UniEmens/vig).

Per gli operai non più in forza, i datori di lavoro possono fruire del beneficio valorizzando nella sezione individuale del primo flusso Uniemens utile gli stessi elementi previsti per gli operai ancora in forza; ovviamente non sono valorizzate le settimane, i giorni retribuiti e il calendario giornaliero.

È, invece, valorizzato l’elemento <TipoLavStat> con il codice NFOR, che contraddistingue gli operai non più in carico presso il datore di lavoro.

Il beneficio può essere fruito avvalendosi delle denunce contributive Uniemens fino al mese di competenza aprile 2024.

I datori di lavoro possono inviare le domande per l’applicazione della riduzione contributiva in oggetto, relativa all’anno 2023, fino al 15 maggio 2024.

Condizioni di accesso al beneficio

L’accesso al beneficio è subordinato alle seguenti condizioni:

– il rispetto di quanto previsto dall’articolo 1, comma 1175 della Legge n. 296/2006, che impone a tutti i datori di lavoro, che intendano fruire dei benefici normativi e contributivi previsti dalla normativa in materia di lavoro e legislazione sociale, il possesso dei requisiti di regolarità contributiva, attestata tramite il documento unico di regolarità contributiva, fermi restando gli altri obblighi di legge e il rispetto degli accordi e contratti collettivi nazionali, nonché di quelli regionali, territoriali o aziendali, laddove sottoscritti, stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale;
– il rispetto di quanto previsto dall’articolo 1, comma 1 del D.L. n. 338/1989 in materia di retribuzione imponibile;
– i datori di lavoro non devono avere riportato condanne passate in giudicato per la violazione della normativa in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro nel quinquennio antecedente la data di applicazione dell’agevolazione (art. 36-bis, comma 8 del D.L. n. 223/2006).
 L’INPS ribadisce, inoltre, che relativamente all’anno 2023, la riduzione contributiva non spetta per quei lavoratori per i quali sono previste specifiche agevolazioni contributive ad altro titolo, che non ammettono il cumulo con altre riduzioni (ad esempio, l’esonero strutturale per l’occupazione giovanile, previsto dall’articolo 1, comma 100 della Legge n. 205/2017, o l’esonero per l’occupazione giovanile di cui all’articolo 1, commi da 10 a 15 della Legge n. 178/2020 e dall’articolo 1, comma 297 della Legge n. 197/2022).

L’agevolazione non spetta, infine, in presenza di contratti di solidarietà. In tali casi l’esclusione opera limitatamente ai lavoratori ai quali viene applicata la riduzione di orario.